Ecco un film per sognare la Parigi sessantottina, quella rivoluzionaria, dal fascino ribelle che tutti le riconosciamo. Bernardo Bertolucci è riuscito a dipingerla in maniera magistrale grazie all’aiuto di tre giovani talenti.
The Dreamers, nelle sale cinematografiche nel 2003, racconta la storia di Isabelle e del fratello Theo, che ospitano a casa con loro Matthew, un giovane americano incontrato nelle sale della Cinémathèque Française. Da quel momento inizia la chiusa totale dei tre tra le mura di casa dove tra giochi e cinema arriveranno alla politica e alla sfera più erotica del sesso e dell’incestuoso amore fraterno. Le scene estreme del cibo, dei colori e dei corpi voluttuosi sono la cornice di un vero capolavoro del cinema degli ultimi anni. Nel mix di passioni, il gioco sessuale ricco di pudore e trasgressione si mescola con la più interessante linea cinefila grande passione dei tre protagonisti.
La Parigi sessantottina: la rivolta entra a pieno titolo nella narrazione, i fratelli Isabelle e Theo partecipano ai tumulti, il giovane Matthew rinuncia e se ne va. L’8 febbraio avviene la prima barricata nello storico Quartiere Latino, lo scenario è quello dell’Università della Sorbona, dell’antico Teatro Odéon e dell’Académie Française. Pochi mesi dopo inizia il momento di maggior rivolta del tradizionale periodo ricordato come il Maggio Francese .
La chiusura della pellicola è spettacolare ed inattesa sulle note e sulla voce di Edith Piaf in “Non, je ne regrette rien”. Degna fine di un grande film.
Teatro de l’Odéon: Place de l’Odéon (Metro - Odéon)
Académie Française: Quai de Conti, 23 (Metro - Saint-Michel)